domenica 10 marzo 2013

Quando un gol fa la differenza!

Dopo il passo falso con il Valerianins, i Dragons si ritrovano con le spalle al muro, costretti a raccogliere i 3 punti contro lo Sporting San Vito, avversario sempre ostico e difficile da superare. A sorpresa, Strama ritrova quasi tutta la rosa al completo, con recuperi preziosi nel caso di Bomber Cantinella, Messimino e Rigo. Unici assenti Franceschin Sr. e Alessio, entrambi alle prese con acciacchi dovuti all'età!
Al comunale di Morsano non si respira di certo l'aria del grande evento, spalti in penombra e gradinate deserte, nonostante la presenza di personalità di un certo rilievo (vedi riapparizione di Secco "the Premier").
Un tiratissimo Strama si affida al quintetto sopravvissuto agli ultimi match. Sarà colpa dell'atmosfera da scantinato, ma i nostri partono con il freno a mano tirato, più preoccupati di non subire che di attaccare. Il fortino sanvitese non facilità la manovra e spesso la mancanza di movimento genera paralisi nel fraseggio. La prima ghiotta occasione capita sui piedi di China, che a tu per tu con il portiere non riesce a sfruttare il velo di Iga e conclude contro l'estremo difensore. Da entrambe le parti regna una certa staticità, i nostri spingono senza troppa convinzione, mentre gli avversari si affidano al contropiede e al caso. Ed è proprio il caso a dare il via al match: calcio d'angolo battuto forte dagli avversari, Dùt fa un passo in più e finisce per deviare la palla in rete, 0 a 1.
Nella testa di Strama ricompare la sconfitta dell'Inter in Europa League contro il Tottenham e così corre ai ripari, inserendo Messimino in attacco. La situazione si fa complicata, Max dà maggiore dinamismo là davanti, ma i nostri arrivano alla conclusione sporadicamente e senza convinzione. Tocca a capitan Trevisan prendere per mano la squadra: il difensore tuttofare dei Dragons scende in fascia e lascia partire un rasoterra preciso che buca il portiere, 1 a 1.
Inizia la fase di massimo sforzo, con l'ingresso di Iga, Edo, Bagnarol e Rigo. Gli avversari si chiudono, arroccati in difesa, ma le conclusioni degli uomini di Strama risultano infelici. Proprio nel finale, i Dragons subiscono la beffa: attaccante avversario che da posizione defilata trafigge Dùt, sorpreso sul secondo palo, 1 a 2 e tè amaro per i sangiorgini, ancora costretti ad inseguire.

Lo spettro dell'eliminazione anticipata smuove l'orgoglio e la ripresa comincia con un ritmo più sostenuto. Tuttavia, si fatica a concretizzare e la frustrazione cresce. Per la seconda volta ci pensa Trevisan, il numero 3 vince con decisione una serie di rimpalli al limite dell'area e serve China, che libero in mezzo all'area deve solo appoggiare in rete. Passano pochi minuti e "lo schema" si ripete, questa volta è Max ad intrufolarsi nella difesa avversaria e servire un assist d'oro al numero 8, gol fotocopia e situazione ribaltata: 3 a 2.
Dragons che cadono vittima del loro stesso entusiasmo. Una volta ribaltati i rapporti di forza in campo, invece di amministrare il risultato e gestire il risicato vantaggio, ci si lancia in un pressing offensivo fuori luogo... raddoppio forzato su un difensore e via libera per il chirurgico contropiede avversario, in 3 contro 2 quelli dello Sporting fanno girare bene palla fino a concludere da due passi, 3 a 3 e Dragons ricacciati all'inferno.
Entrambe le squadre sanno benissimo che un pareggio serve a poco. Si apre così la fase finale dove può succedere di tutto, squadre lunghe e continui ribaltamenti di fronte. L'occasione propizia sembra capitare sui piedi di Iga, che all'ultimo sciupa malamente tentando la via personale, invece di servire Cantinella tutto solo. Anche Rigo azzarda la sassata dalla distanza, ma la conclusione finisce di poco alta sopra la traversa. Così ci pensa Edo a togliere le castagne dal fuoco! Il fantasista sangiorgino riceve palla sulla sinistra e a sorpresa lascia partire un tiro liftato che sorprende non solo portiere, ma l'intera platea, 4 a 3. Esplosione di gioia in panchina e attenzione a mille per gli ultimi minuti di sofferenza. Il quintetto in campo ripiega in difesa, cercando di perdere tempo in fase di possesso e di arginare gli ultimi velleitari tentativi degli avversari. Il triplice fischio finale regala un sospiro di sollievo ad una squadra che non ha convinto, ma che rimane aggrappata al sogno qualificazione!