L’inizio è uno spettacolo! I Dragons girano palla e ruotano
come le rotelle di un orologio svizzero. Al primo affondo è già vantaggio, con
uno scambio Trevisan-China, che libera il fluidificante destro, lesto ad infilare
il pallone sotto le gambe del portiere. Passano pochi minuti e China raddoppia
con un tiro dalla distanza. Gli avversari tentano di reagire e per due volte
vanno vicini al gol, ma stasera alle furie rosse gira tutto per il verso giusto
e sugli sviluppi di un contropiede Bagnarol insacca di giustezza, 3 a 0 e Team
New Zealand annichilito… Strama cavalca l’onda e sfruttando il momento
favorevole butta nella mischia gli uomini in panchina, ma l’inerzia della
partita non cambia: Rigo firma il suo uno-due, prima intercettando un passaggio
maldestro del portiere avversario e poi concludendo di giustezza su schema da
calcio d’angolo. C’è tempo ancora per un autogol e punteggio che schizza
incredibilmente sul 6 a 0!
Si chiudono qui forse i migliori 15 minuti nella storia dei
Dragons, con gli avversari che non sanno più a che santo votarsi… prima tentano
di impietosire gli arbitri con qualche svenimento, poi decidono di giocare la
carta della provocazione: le entrate iniziano a farsi dure, non si tira più indietro
il piede e a qualcuno dei nostri parte la stizza. Strama tenta di limitare i
danni, ma i due gol subiti nei minuti finali del primo tempo macchiano la
prestazione e innervosiscono la squadra.
MVP: il premio va nuovamente a Trevisan, entrato in forma giusto in tempo, 6 gol nelle ultime due partite, ci mette lo zampino in tante altre azioni e da vero capitano cerca di gestire gli umori della squadra.
Mi scuso per lo straritardo, ma ho avuto poco tempo... riguardo alla prestazione della scorsa settimana credo sia stata per metà una partita splendida e quasi perfetta; per l'altra metà un mezzo disastro... però è un bene che sia andata così, in modo da poter conoscere e affrontare le nostre difficoltà. Di certo nel secondo tempo, gli avversari sono entrati in campo con un piglio diverso e hanno cercato di giocare sulle nostre debolezze, però non so se sia solo questo che ha condizionato il nostro modo di giocare. Forse senza volerlo abbiamo cambiato tattica, magari anche perché pensavamo che comunque il risultato fosse rassicurante, tanto che sembravamo la squadra di inizio stagione.
RispondiEliminaSecondo me, anche se il risultato è largamente a nostro favore non bisogna cambiare modo di giocare... invece spesso le fasce si alzano per cercare gloria e il gioco ne risente. A mio parere oltre al pressing e alla fisicità degli avversari il problema è stato proprio questo: quando le fasce giocano troppo alte gli avversari entrano più facilmente e il portiere non sa mai a chi darla, inoltre per la punta è molto difficile perché si ritrova schiacciata dai propri compagni+avversari e con poco spazio. A mio parere il problema del movimento della punta è conseguente al movimento delle fasce, se le fasce scendono a prendere palla allora è più facile per la punta fare movimento e far girare il pallone e ruotare, come avveniva nel primo tempo. Comunque è sempre più chiaro che se vogliamo giocare bene come abbiamo dimostrato di poter fare ci vuole il contributo e sacrificio di tutti, basta che uno non corra o non faccia movimento e il meccanismo s'inceppa... se invece andiamo a prenderci la palla e diamo tutto per la squadra allora giochiamo alla grande, ci divertiamo di più e ci togliamo anche delle soddisfazioni personali.
L'altra faccia della medaglia.
RispondiEliminaQuesto il titolo del mio commento.
La sofferenza patita nel secondo tempo è per noi nuova e vi spiego il perchè.
In passato pur avendo le potenzialità per far bene non riuscivamo ad esprimerci con la forza necessaria.
Ora invece il volume di gioco viene ben finalizzato, la difficoltà stà ora nel mantenere il risultato. La maturità di vincere partite come queste con più tranquillità la acquisiremo nel corso della stagione, attraverso partite giocate anche a metà.
Prima inseguivamo ora abbiamo la possibilità di farci inseguire, dobbiamo solo mettere come la scorsa giornata subito le cose in chiaro concretizzando il nostro potenziale.
La capacità poi di punire gli avversari come il 7 a 2 di Trevisan dovrà essere il deterrente per gli avversari quando rialzano la testa.
Con il Team New Zealand non lo abbiamo fatto in maniera efficace forse perchè in certi momenti siamo stati un pò molli specie là davanti (un solo gol segnato e almeno 3 sbagliati davanti il portiere).
Quindi io dico di dimenticare il primo tempo che d'ora in avanti sarà la nostra costante e di maturare tutti gli aspetti caratteriali e psicologici del secondo.
Chiaro si può sbagliare, ma aspetto di vedervi con gli occhi della tigre per tutti i play-off e oltre, solo quando avremo limato tutti i nostri limiti saremo difficilmente battibili.
Concordo pienamente col mister.
RispondiEliminaFino ad oggi ci siam trovati in situazioni che nelle stagioni scorse erano piuttosto rare, gestire il vantaggio.
In primis come detto dal mister dovremmo esser più cinici, senza troppe minchiate dobbiamo segnare, il più possibile, punto.
In secondo luogo dobbiamo iniziare a giocare con la testa. Non possiamo esser in vantaggio e perdere due rimesse laterali per il conteggio del tempo! Alziamo gli occhi, aspettiamo il 3 e chiamiamo la distanza.
Non deve esserci panico se vinciamo 7 a 3!
Non dobbiamo incazzarci l' un con l' altro.
Mi permetto di far un appunto a Strama: non aver paura a prender le tue decisioni, anche se impopolari prendile, punto! Se sei li vuol dire che la società, la squadra, tutti siamo completamente fiduciosi in te.
Sostituire "pezzi grossi", far giocare un pò meno qualcuno, qualche sera va bene e potrebbe farci vincere quell' incontro.
Ognuno di noi vive momenti ottimi ma anche partite in cui nulla gira per il verso giusto.
Le parole che volevo sentire.
RispondiEliminaGiovedi non sarò con voi, il progetto Gravis è ancora claudicante e quanto di meglio di un allenamento senza i senior.
La consapevolezza dei nostri pregi e dei nostri difetti farà la differenza nelle partite.
Un giocatore che sà quello che deve fare o può fare in ogni circostanza è l'obiettivo di tutti noi, un giocatore che limita all'essenziale gli sbagli e che aumenta il valore aggiunto del gruppo è un campione, chi oltre a questo risolve i problemi è un leader.